Rai: il dg Lei propone Maccari al Tg1 e Casarin al Tgr. Si accende lo scontro col Pd

Come preannunciato da Beppe Giulietti di Articolo21, Pdl e Lega Nord si apprestano come ai vecchi tempi di governo ad occupare le solite poltrone della Rai. E lo fanno attraverso il direttore generale Lorenza Lei che ha rotto gli indugi sulle nuove nomine dei direttori dei telegiornali, inviando ai consiglieri di amministrazione il dossier che preannuncia i nomi che presenterà martedì al Cda.

I personaggi sono sempre loro: Alberto Maccari al Tg1 per la direzione del Tg1, molto vicino al Pdl, che doveva andare in pensione dal 4 gennaio, e invece avrà un contratto con la Rai sino al 31 dicembre 2012; e Alessandro Casarin di area leghista per la direzione delle testate regionali del Tgr, una posizione politicamente strategica per la Lega, ancor più con una tornata di elezioni amministrative alle porte.

Il centrosinistra accusa Pdl-Lega di aver stretto un patto (non tanto segreto) per occupare i posti di rilievo delle direzioni giornalistiche dell’azienda pubblica televisiva. Dubbi già sollevati dal presidente della Rai Paolo Garimberti che evita però commenti: «Prima del cda non parlo per rispetto del ruolo di garanzia», avrebbe spiegato ai suoi, chiarendo però che dopo la riunione e il voto «dirò sinceramente e liberamente ciò che penso». «Dal Governo – hanno commentato in una nota congiunta i parlamentari Vincenzo Vita del Pd e Beppe Giulietti del gruppo Misto, portavoce dell’associazione Articolo21 – ci attendiamo quanto meno l’immediato inserimento nel provvedimento sulle liberalizzazioni di una norma straordinaria relativa alla Rai e che spezzi radicalmente ogni interferenza indebita ed ogni cordone ombelicale, di qualsiasi natura».

Per Antonio Di Pietro «è necessaria ed urgente una riforma che ridia respiro al nostro sistema d’informazione, valorizzando le professionalità interne all’azienda e ridisegnando il suo assetto gestionali». Il suo partito, l’Idv, ha annunciato una class action contro l’azienda se per le nomine fosse decisivo il voto del consigliere in quota Pdl Antonio Verro, recentemente proclamato deputato ma che non si è dimesso dal suo posto al vertice della tv pubblica. Durissimo Pier Luigi Bersani: «E’ ora di mettere un freno alla progressiva distruzione di una società pubblica. Spero che il Cda non consenta questa deriva», ha detto, chiamando in causa il Governo: «Occorre mettere mano urgentemente, anche su iniziativa dell’esecutivo, ad una riforma della governance della Rai». Anche secondo Carlo Rognoni, in passato componente del Cda Rai, oggi responsabile del Forum Pd per la Riforma del sistema radiotelevisivo, ha chiesto un intervento di Monti: «Ci aspettiamo – ha affermato – che di fronte ad una crisi di governo dell’azienda Rai così drammatica l’azionista Tesoro si assuma le sue responsabilità».

Nel frattempo il partito del Carroccio si appena lanciato in una nuova campagna contro il canone e contro la lottizzazione politica della Rai. Ecco…

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