Adoc: “Bene istruttoria Antitrust. Il 43% dei cittadini non vede la Rai sul digitale terrestre”

La settimana scorsa l’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti della Rai per “Informazioni inesistenti o addirittura ingannevoli sulla copertura del segnale televisivo sia analogico che digitale“. Intervento giusto e auspicato dall’Adoc, associazione che difende i diritti dei consumatori, che ha denunciato fin dall’inizio i numerosi problemi del digitale terrestre.

«Accogliamo con soddisfazione l’apertura di un’istruttoria dell’Antitrust sul digitale terrestre e in particolare sulla ricezione dei canali Rai», ha dichiarato Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc, in un comunicato del 15 giugno. «L’Adoc, fin dal primo Switch-off in Sardegna, ha sempre denunciato i numerosi problemi del digitale. Secondo un nostro sondaggio il 76% degli intervistati (nelle regioni di Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto e Trentino) ha riscontrato almeno un problema a seguito dello Switch-off. Di questi ben il 53%, circa un utente su due, si lamenta dello scarso segnale relativo a uno o più canali, soprattutto Rai, che impediscono una corretta e continua visione delle trasmissioni. Il 43% si lamenta, invece, della completa assenza di segnale di uno o più canali, specialmente della televisione pubblica».

«Da evidenziare i casi di Piemonte, dove nei comuni limitrofi di Torino dove l’assenza del segnale Rai, in particolare del Tg Regionale, sta creando non pochi problemi agli utenti piemontesi. Anche in Veneto, nella zona orientale della Regione, dallo Switch-off, i canali Rai continuano ad essere difficilmente raggiungibili. Non solo, si è creata l’assurda situazione che in queste zone del Veneto si vede la Rai regionale friulana e in Friuli quella veneta. Un paradosso moderno e incomprensibile, nonché penalizzante intere comunità».

«Per questo chiediamo alla Rai di provvedere al rimborso del costo del canone per chi, di fatto, non può usufruire del servizio pubblico». Secondo i dati Adoc la maggior parte dei problemi i consumatori la incontrano nella sintonizzazione. «Il 62% degli intervistati ha evidenziato la difficoltà nel sintonizzare correttamente i canali – continua Pileri – gli utenti si lamentano soprattutto del fatto che sono necessarie continue e periodiche risintonizzazioni dei canali, che spesso “spariscono” o perdono segnale per poi riapparire una volta operata la sintonizzazione. Inoltre, va segnalato che ci sono molti casi in cui si deve “fingere” di vivere in Germania (impostando tale Paese al momento dell’installazione dei canali per settare il ricevitore sulla canalizzazione europea) per guardare la tv pubblica italiana».

«In questo modo però può saltare il sistema automatico di numerazioned dei canali LCN, che consente di memorizzare i canali nell’ordine tipico del telecomando. Il 33% degli intervistati si lamenta degli alti costi pagati per il passaggio al digitale terrestre, ammontanti in media a 120 euro per nucleo familiare per il solo acquisto dei decorer, uno zapper da 30 euro adatto a ricevere solamente i canali gratuiti e uno interattivo da 90 euro. Come se non bastasse, a queste spese sono state aggiunte quelle per l’antennista, in media 60 euro. Solo in Piemonte sono stati oltre 80mila gli interventi necessari, e non tutti sono andati a buon fine. Il segnale digitale, infatti, per essere ricevuto adeguatamente, ha bisogno in molti casi un’antenna di nuova generazione ad ampio raggio di azione (a banda larga), che preveda anche dei “filtraggi” che consentono la cosiddetta “taratura” dei canali, dato che il segnale di alcune emittenti è troppo forte, mentre quello di altre è troppo debole». Non sempre però è necesssario sostituire l’antenna, in altri casi si devono eliminare questi filtri attivi che impediscono la ricezione di alcune frequenze.

«I cavi, inoltre, devono essere in perfette condizioni, altrimenti quando piove si bagnano e la Tv si vede “pixellata”, come spesso succede. Quindi a volte il semplice intervento dell’antennista non è sufficiente e diventa necessario cambiare completamente l’impianto. Da sottolineare, infine, che il 15% degli intervistati ha puntato il dito contro la programmazione, giudica assolutamente non migliorativa rispetto alla precedente in analogico. Alcune segnalazioni evidenziano come, nonostante il numero di canali sia aumentato, la qualità è rimasta sempre la stessa e quindi, sostanzialmente, l’offerta è rimasta immutata».

Problemi rilevati dalle interviste dell’Adoc:

  • Il 76% ha riscontrato almeno un problema dopo Switch-off.
  • Assenza segnale (per uno o più canali): 43% ;
  • Scarso segnale (per uno o più canali): 53% ;
  • Sintonizzazioni: 62% ;
  • Audio: 7% ;
  • Costi d’avvio: 33% ;
  • Costi antennista: 28% ;
  • Qualità/quantità programmazione: 15% ;
  • Altro: 10%.

6 thoughts on “Adoc: “Bene istruttoria Antitrust. Il 43% dei cittadini non vede la Rai sul digitale terrestre”

  1. io sto in trentino precisamente a Nosellari e vedo solo 4 canali rai su 13 e ogni tanto il segnale sparisce sarebbe da non pagare più il canone!!

    1. Ciao Ivano,
      il tuo è un tipico problema delle zone montane. Ho già ricevuto notizie analoghe direttamente dai cittadini delle frazioni e dei paesi limitrofi al tuo. In questo caso non ci sono i ripetitori che garantiscono una copertura dei canali digitali. Ma forse anche prima del passaggio avevi qualche problema a ricevere tutti i canali analogici (Rai e gli altri), a meno che non ci fosse un piccolo ripetitore privato o comunale che forniva il segnale. Purtroppo tutte queste piccole stazioni (non facenti parte degli impianti di RaiWay) non sono state aggiornate alla tecnologia digitale. L’unica soluzione è acquistare decoder, parabola e tessera Tivù Sat e chiedere un rimborso delle spese con l’aiuto di un’associazione di consumatori.

  2. Io vivo a Roma e non ho mai avuto problemi con il digitale terrestre fino a pochi giorni fa. Da quel giorno mi sono spariti completamente i 3 canali RAI (Rai1, Rai2, Rai3). Il mio ricevitore digitale è integrato nel TV (Philips 5605M) con software aggiornato e, quasi ad ogni accensione, aggiorna in automatico i nuovi canali. Un giorno ho visto che i canali RAI erano spostati sul canale 865 e si vedevano… ma il giorno dopo, ad un nuovo aggiornamento, questi sono spariti!
    Credo, quindi, che il problema sia dovuto alle frequenze RAI che, cambiando, fanno casini! MI SONO STUFATO DI PAGARE IL CANONE… tanto neanche la vedo la Rai!

    1. PS: Aggiungo con il dire che in una casa vicino il Lago di Bolsena (Piansano), ho dovuto installare un’antenna con ripetitore per prendere i segnali del digitale terrestre da Roma… beh!, prendo TUTTI i canali benissimo, ma quelli della RAI si vedono da schifo (come un DVD rovinato, saltano e non si vede e capisce nulla… su TUTTI i canali RAI)!!!!!!!!!!!

    2. Ciao Massimo,
      io invece ti consiglio di eliminare l’aggiornamento automatico dal tuo decoder, che se fatto troppo spesso potrebbe indirettamente causare problemi dati dalle interferenze tra i segnali e da conflitti di numerazione dei canali. Ti consiglio di fare il reset di fabbrica del ricevitore e poi fare una nuova sintonizzazione automatica. Se trovi tutti i canali poi farai una nuova sintonizzazione solo quando cambia qualcosa nei bouquet del digitale terrestre (su questa pagina puoi tenerti aggiornato: http://www.tvdigitaldivide.it/canali-digitali/ ). Se invece alcuni non riesci a trovarli prova con una sintonizzazione manuale inserendo la frequenza.

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