Il 14 aprile si riunisce il CNID, ma gli Switch-off del digitale terrestre sono sempre più lontani

Il governo ha fissato per giovedì 14 aprile alle ore 10 l’ennesima riunione del CNID (Comitato Nazionale Italia Digitale) per definire i calendari degli Switch-off del digitale terrestre del 2011 e del 2012. Nonostante le buone intenzioni di riunirsi attorno a un tavolo, le parti interessate sono ancora molto distanti, per dirla in maniera benevola.

In questi mesi di stallo dei lavori digitali, il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Agcom e l’associazione delle tv nazionali per il passaggio al digitale terrestre DGTVi hanno tentato invano di anticipare la realizzazione degli Switch-off per motivi di ampliamento della copertura della nuova tecnologia televisiva (il temine del passaggio è stato fissato dall’UE improrogabilmente al 31 dicembre 2012), ma soprattutto per liberare velocemente le frequenze tv (sugli 800 MHz) destinate all’asta per la banda larga mobile, che (forse) farà arrivare 2,4 miliardi nelle casse dello Stato.

Il varo definitivo del decreto Omnibus (D.L. 34/2011), che ha sancito definitivamente le regole per sottrarre 9 canali (61-69 UHF) alle emittenti locali che non avranno ottenuto lo status di operatore di rete, ha creato un profondo abisso tra le posizioni governative e quelle del comparto delle tv regionali.  E nonostante le promesse di indennizzo quantificate nel 10% dei ricavi dell’asta LTE, le associazioni delle tv locali, tra le quali Aeranti-Corallo, FRT e CRTL, hanno fatto partire i ricorsi al TAR del Lazio e ostacolano senza tregua le decisioni sulla pianificazione degli Switch-off.

Il 14 aprile, sempre se la riunione non subirà nuovamante un rinvio, il CNID avrà l’arduo compito di mettere d’accordo i contendenti in forte contrasto e la soluzione più ovvia pare quella di procrastinare il più possibile tutti gli Switch-off. Ma non c’è fretta, dato che l’esecutivo si è concesso un tempo abbastanza lungo per trarre le decisioni: all’interno del decreto Omnibus infatti è stato stabilito che si può attendere fino al 30 settembre 2011. Qualche iniziativa di conciliazione lentamente giunge dal parlamento: è via di approvazione infatti un emendamento al Disegno di Legge Comunitaria 2011 che consentirà agli operatori di rete in ambito locale di poter cedere capacità trasmissiva ai fornitori di contenuti nazionali. In realtà questa possibilità di affitto dei mux, che poco tempo fa sembrava essere negata, è già prevista dall’art. 13, comma 8 della Delibera 435/01/CONS dell’Agcom.

Comunque voci di corridoio non confermate provenienti dal Ministero dello sviluppo economico paventano drastiche decisioni sulla pianificazione del passaggio:
gli Switch-off potrebbero essere rimandati tutti al 2012 con la Liguria, la Toscana e l’Umbria, legate dalle problematiche frequenziali delle transizioni al digitale del sud della Francia e della Corsica, che passerebbero al digitale terrestre nel febbraio/marzo del prossimo anno. Di seguito sempre nel primo semestre del 2012 toccherebbe a Marche, Abruzzo e Molise. Infine per Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata lo Switch-off sarà eseguito forse nel secondo semestre del 2012, molto probabilmente da settembre fino a dicembre.

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